Il territorio

Cantina Caleffi si trova a Spineda, nella fertile Pianura Padana, al confine tra la Provincia di Cremona e Mantova.

La zona dove crescono le nostre viti è denominata Regone, zona in tempi remoti di origine palustre che si innesta nel vasto triangolare catino tra il fiume Po e il fiume Oglio. Una terra che la volontà dell’uomo ha strappato ai rovi e alle spine (da cui il nome Spineda), e l’ha trasformata in un terreno fertile, argilloso e caratterizzante del nostro vino.

vigneto

A pochi kilometri di distanza, sono presenti importanti mete turistiche e luoghi meno noti ma ricchi di grande fascino naturalistico e interesse:

  • A 5 km di distanza di trova Sabbioneta, la “Piccola Atena”, patrimonio Mondiale dell’Unesco.
  • A 20 Km di distanza sorge Mantova (Città dei Gonzaga, dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco), a 30 km si incontra Cremona Capitale del Torrone e del Violino.
  • Il parco Naturale dell’Oglio Sud è facilmente raggiungibile con le ciclovie del GAL Oglio Po che partono direttamente da Spineda. Attraverso numerosi itinerari è possibile scoprire piccoli borghi di pianura, corti rurali di una bellezza autentica, castelli e ville unici al mondo nella quiete della natura. ( sito )


Visitare le terre dell’Oglio Po è un’opportunità unica per ripercorrere i trionfi, l’ascesa e la decadenza degli importanti casati che ne disegnarono la storia.

Tra i luoghi di interesse presenti nella zona, segnaliamo:

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Villa Cavalcabò ( sito )

Questa dimora e' ricordata agli albori del XV secolo come dimora dei marchesi Cavalcabo', signori di Viadana.

Corrado Cavalcabo' fu investito della signoria di Viadana con un Diploma datato 30 luglio 1158 dall'Imperatore Federico I. Uno dei primi documenti che parla dei Cavalcabo' riguarda la donazione fatta da Corrado al Monastero di S. Maria di Chiaravalle del Carretto, anno 1136. La signoria di Viadana viene tolta ai Cavalcabo' dai Gonzaga verso il 141.

Agostino IV Cavalcabo', nato a Spineda il 17 agosto 1716, inizio' l'ampliamento della dimora dandole la forma attuale (1790 circa), dotandola nel retro di un recinto detto brolo, con frutti, pergolati e ortaggi trasformato successivamente in parco (1848).


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Villa Medici del Vascello (sito)

Villa Medici del Vascello cattura da subito l’attenzione per magnificenza e unicità, riunendo in un unico colpo d’occhio le austere forme dell’architettura fortilizia medievale e i raffinati elementi propri delle ville nobiliari extraurbane, di cui rappresenta uno degli esempi più interessanti di tutta la provincia di Cremona.

Ricca di storia e impreziosita dal rigoglioso parco-giardino all’inglese adiacente, è stata acquistata dal Comune di San Giovanni in Croce nel 2005, in seguito restaurata e salvata dal degrado causato da un lungo periodo di abbandono, e, a partire da maggio 2014, aperta al pubblico.


ostello

Castello Mina della Scala di Casteldidone (sito)

Chiamata anche Castello Schizzi o Palazzo Mina, a ricordare un probabile suo nucleo originario fortificato, Villa Mina della Scala domina isolata sulla strada che collega Rivarolo Mantovano a San Giovanni in Croce, poderosa ma elegante nella sua vasta struttura quadrilatera con torri, torrette e mura di recinzione. Al di là della strada si trova Casteldidone.

Nel XIV secolo Casteldidone fu feudo, passato da Bonifacio di Toscana ai Canossa, a Buoso da Dovara, a Cabrino Fondulo, a Ruino Schizzi. A un componente del casato Schizzi si deve la costruzione della Villa: una lapide la ricorda nell'anno 1596. Un rimaneggiamento del 1608 ed uno ancora successivo nel 1657, per porre rimedio all'incendio appiccatovi nel 1648 dalle truppe Gallo - Estensi ed ampliare la costruzione, e del 1735 ci hanno regalato la Villa attuale. Le decorazioni degli interni sono tutte Settecentesche, di diversa mano. L'Oratorio di Sant'Antonio, esistente nel complesso, è del 1680.


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Villa Sommi Picenardi (sito)

Villa Sommi Picenardi è immersa nella campagna cremonese a circa 25 km da Cremona e deve il proprio nome, così come quello del Comune e alcune località limitrofe ai Sommi Picenardi, nobile e antica famiglia lombarda. Il nucleo più antico è costituito dagli edifici della parte sinistra, zona detta “il castelletto” con l’antica torre alla ghibellina di probabile origine medievale; nel 1526 tutta la proprietà passa definitivamente ad Antonio Maria Picenardi e alla sua famiglia che la manterrà fino agli anni ’50 del ’900. Dopo aver superato il ponte levatoio, si entra nel grande cortile principale della villa, con i due grandi torrioni principali che in simmetria con gli altri situati in fondo ricordano l’antica residenza castellana a scopi di difesa; ai lati e di fronte si trovano le costruzioni principali della villa.